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Seleziona la generazione della Jeep Grand Cherokee che ti interessa e scopri i principali difetti.
In sintesi: ecco i difetti e i problemi più segnalati sulla Jeep Grand Cherokee WL (produzione dal 2021), basati su segnalazioni dei proprietari e richiami ufficiali. - Motore V6 Pentastar 3.6: frequenti casi di "misfire" (colpi a vuoto), guasti a bobine e candele, usura dei rocker arms/punterie e varie anomalie elettroniche. - Versioni 4xe (ibride): richiami per rischio di surriscaldamento della batteria; inoltre sono stati segnalati errori software che causano perdita di potenza e malfunzionamenti del sistema di sbrinamento. - V8 HEMI: allarmi ricorrenti legati al gruppo valvole/MDS, perdite d’olio nelle sedi delle candele e problemi al circuito di raffreddamento. Insomma, alcuni elementi — soprattutto elettrico/elettronici e parti del gruppo valvole/accensione — vanno tenuti d’occhio se stai valutando o già possiedi questa vettura.
Se stai cercando di capire quali sono i guai più comuni della Jeep Grand Cherokee WK2 (restyling 2017–2020), è meglio avere un quadro chiaro per valutare affidabilità e costi di gestione. Le criticità variano a seconda del motore: sui diesel 3.0 V6 Multijet si segnalano spesso problemi all’EGR cooler e al filtro antiparticolato (DPF), mentre sui benzina 3.6 Pentastar e 5.7 HEMI le lamentele ricorrenti riguardano misfire, usura del treno valvole, problemi al raffreddamento e fenomeni legati al sistema MDS (disattivazione dei cilindri) e ai collettori di scarico.
Se parliamo del Jeep Grand Cherokee WK2 restyling (2014–2017), ci sono una serie di problemi ricorrenti che compaiono su quasi tutte le motorizzazioni — dal 3.6 Pentastar al 5.7 HEMI, passando per i 3.0 CRD e il 6.4 SRT. I più segnalati sono: usura dei bilancieri (rocker arms) e dei lifter, consumo e perdite d’olio, intasamento del DPF/FAP con accumuli sulla valvola EGR, problemi al circuito di raffreddamento e allo scambiatore olio‑acqua, usura della catena di distribuzione e comportamenti anomali della trasmissione legati al valve body. Questi guai tornano spesso nelle relazioni tecniche, nei forum di officine e nei thread dei proprietari, quindi è qualcosa da tenere presente se stai valutando questo modello.
Se stai valutando un Jeep Grand Cherokee WK2 (2011–2013), è bene sapere che sono emersi alcuni problemi ricorrenti che possono incidere sull’affidabilità e sui costi di gestione. Tra i più segnalati ci sono guai al sistema di raffreddamento, perdite o consumo d’olio e malfunzionamenti legati alla gestione dei cilindri e al post-trattamento dei gas di scarico. Conoscere questi punti deboli ti aiuta a evitare brutte sorprese e a capire meglio quali controlli o riparazioni valutare prima dell’acquisto.
Se hai (o stai pensando di comprare) un Jeep Grand Cherokee della generazione WH/WK (2005–2010), è utile sapere quali sono i problemi più comuni segnalati dai proprietari e dalle officine. In soldoni: - Diesel 3.0 CRD (OM642): tende a soffrire di intasamento del DPF/FAP, iniettori che a volte vanno ricodificati, accumuli di carbonio sulla valvola EGR, perdite d’olio da guarnizioni e dallo scambiatore e, più raramente, problemi a turbina e collettore di scarico. - Benzina (3.7 V6, 4.7 V8, 5.7 HEMI): i guasti più frequenti sono i misfire dovuti a bobine o candele, sensori di aspirazione “pazzerelli”, problemi al circuito di raffreddamento, guarnizioni di testata compromesse, usura dei lifter e difetti del sistema MDS sui V8. Questi difetti si manifestano con sintomi ricorrenti come spia motore accesa, perdita di potenza, surriscaldamento, consumi d’olio anomali e rumori meccanici: in pratica servono controlli e diagnosi mirate per capire esattamente cosa intervenire.
Se stai valutando una Jeep Grand Cherokee WJ/WG (1999–2004) conviene farsi subito un’idea chiara: questa generazione ha una serie di grane sia meccaniche sia elettroniche. Si vedono spesso perdite e usura di parti del motore (guarnizioni, guide della catena, albero a camme, rocker arm e lifter), ma anche problemi elettrici intermittenti legati a PCM/TIPM, sensori e connettori ossidati. Ci sono poi guasti al sistema di raffreddamento e problemi al cambio su alcuni esemplari diesel. Alcuni inconvenienti sono tipici di determinate motorizzazioni (2.7 CRD, 3.1 TD, 4.0, 4.7 V8), mentre altri — come perdite d’olio, accumulo di sludge o difficoltà di avviamento — si presentano trasversalmente e dipendono molto dalla manutenzione e dalla storia del veicolo.
La Jeep Grand Cherokee ZJ (1993–1998) è un pezzo di storia, ma non è esente da grattacapi: sia le versioni benzina (4.0L, 5.2L, 5.9L) sia il diesel soffrono di problemi ricorrenti. Tra i più comuni ci sono gli spegnimenti improvvisi — spesso dovuti a sensori difettosi o ai connettori dell’ECU che fanno contatto male — e perdite d’olio diffuse (tipo il paraolio posteriore o le guarnizioni dei coperchi valvole). Si aggiungono problemi al raffreddamento, alla catena di scarico/catalizzatore e alla sonda lambda, mentre i componenti della trazione, come il transfer case NP242, tendono ad usurarsi con l’uso. Non mancano poi guai alla trasmissione automatica, malfunzionamenti elettrici causati da connettori ossidati e una certa propensione alla corrosione di carrozzeria e telaio, soprattutto in zone con sale sulle strade o tanta umidità.
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