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Seleziona la generazione della Nissan Pulsar che ti interessa e scopri i principali difetti.
Se stai guardando una Nissan Pulsar C13 (2014–2018), ci sono alcuni problemi ricorrenti segnalati da proprietari e officine che vale la pena conoscere — sia sulle versioni benzina sia su quelle diesel. In particolare le motorizzazioni più “a rischio” sono il 1.2 DIG‑T (HR12DDT), il 1.5 dCi (K9K) e il 1.6 DIG‑T (MR16DDT). I guasti più comuni sono: - consumo d’olio eccessivo (può servire rabbocco più spesso del normale); - usura o rumore della catena di distribuzione (rattling, soprattutto a freddo o al minimo, fino a rotture in casi estremi); - problemi di sovralimentazione/turbina (perdita di potenza, fischi o mancanza di spinta); - intasamento della valvola EGR (fumosità, funzionamento irregolare); - guasti ai sensori chiave come il MAF (sensore massa aria) e la sonda lambda (influenzano mix carburante e prestazioni). Sintomi pratici a cui fare attenzione: fumo dallo scarico (nero o blu), calo di potenza, rumore metallico al minimo, intervento della centralina e inserimento in “limp mode”. Cosa controllare prima di comprare o per una diagnosi mirata: - livello e consumo d’olio negli ultimi tagliandi; - storia degli interventi sulla catena di distribuzione (sostituzioni o allarmi precedenti); - eventuali lavori su turbina ed EGR o pulizie effettuate; - letture diagnostiche per errori su MAF/sonda lambda e aggiornamenti software; - richiami ufficiali o campagne di richiamo sull’auto. In sostanza: non è una macchina da buttare, ma conviene fare controlli mirati e verificare la manutenzione precedente se stai pensando all’usato.
Se ti capita sotto mano una Nissan Pulsar N15 (1995–2000), tieni presente che ci sono alcuni difetti ricorrenti — variano a seconda del motore e del chilometraggio, ma questi sono i più frequenti: - Allungamento della catena di distribuzione: soprattutto sulle unità SR e GA, può dare rumori e problemi di sincronismo. - Consumo e perdite d’olio: non è raro trovare motori che consumano olio o perdono da guarnizioni e tenute. - Sensori di aspirazione/gestione minimo (MAF/DMRV, IAC): malfunzionamenti che spesso si traducono in minimo irregolare, “buchi” nell’erogazione e partenze difficili. - Problemi di accensione: candele e bobine che danno noie, con conseguenti mancati e prestazioni peggiori. - Cavo della frizione: sulle versioni non idrauliche il cavo può cedere o usurarsi. - Anomalie elettriche al quadro strumenti: segnalatori e spie che fanno i capricci. - Usura del circuito di raffreddamento sui modelli più datati: da tenere d’occhio per evitare surriscaldamenti. Insomma, sono difetti nella norma per auto di quell’età — ma è utile controllare questi punti prima di comprare o prima di affrontare lavori di manutenzione.
Se ti stai informando sui difetti della Nissan Pulsar N14 (1990–1995), conviene partire subito dai problemi più frequenti che emergono dalle discussioni dei forum, dai report di acquisto e dalle guide tecniche. In breve: sia nelle versioni base sia in quelle più spinte (tipo la GTI‑R con il motore SR20DET) le lamentele ricorrenti sono l’allungamento delle catene di distribuzione, consumo e perdite d’olio, guasti o letture anomale dei sensori (MAF, IAC/idle control), e problemi al circuito di raffreddamento. Sulle versioni sovralimentate poi spuntano anche criticità su turbina, collettori e dumppipe e talvolta l’ostruzione dei getti d’olio.
La Nissan Pulsar N13 (1986–1990) è una vettura d'epoca che molti apprezzano proprio per la sua meccanica semplice, ma ha anche una serie di problemi ricorrenti che chi la cerca o la restaura dovrebbe conoscere. Sapere dove guardare aiuta a capire meglio i costi e la fattibilità del recupero. I difetti più frequenti sono la corrosione strutturale — specialmente nei punti di ancoraggio e nel subframe — e la ruggine pesante su telaio e sottoscocca. Ci sono poi guai agli impianti di alimentazione e d’accensione che provocano difficoltà di avviamento o spegnimenti improvvisi; non mancano segnalazioni di perdite dal serbatoio, con rischio potenziale d’incendio. Tra le parti che si consumano prima ci sono motorino d’avviamento e cavo frizione, e i freni posteriori a tamburo possono “incollarsi”. Infine, per i modelli più rari può essere complicato trovare ricambi, il che aumenta tempi e costi di restauro. Se stai valutando un acquisto, controlla bene questi punti o fatti accompagnare da qualcuno che li sappia ispezionare.
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