1A Generazione
Se stai cercando i problemi più comuni del BYD Destroyer 1ª generazione (2021–oggi), è utile tenere presente le caratteristiche delle sue motorizzazioni plug‑in: le versioni 1.5 PHEV con batterie da 8,3 kWh (180 CV), 13,08 kWh (160 CV) e 18,3 kWh (197 CV) sono efficienti, ma presentano alcuni punti da controllare.
Cosa monitorare:
- Gestione termica della batteria: verificare che il sistema di raffreddamento/riscaldamento funzioni correttamente, soprattutto se l’auto è stata usata in climi molto freddi o caldi.
- Velocità e affidabilità della ricarica: provare ricariche a casa e in colonnina, controllare tempi e eventuali interruzioni o errori del caricatore di bordo.
- Comportamento del sistema ibrido: guardare come passa dall’elettrico al termico e durante il recupero energia — a volte ci sono innesti bruschi o ritardi che indicano messa a punto necessaria.
- Elettronica e infotainment: segnalazioni, blocchi o funzioni mancanti sono spesso risolvibili con aggiornamenti software, ma vanno verificati.
Difetti ricorrenti da tenere d’occhio:
- Degrado della batteria a lungo termine (soprattutto con cicli di ricarica frequenti o condizioni estreme).
- Anomalie nella ricarica o problemi al caricatore di bordo.
- Comportamento irregolare del sistema ibrido all’avvio o durante il recupero dell’energia.
- Malfunzionamenti software/elettronici che richiedono aggiornamenti o interventi in officina.
Non significa che tutte le auto avranno questi guai: sono semplicemente i punti critici da verificare, specialmente se compri usato. Prima dell’acquisto, chiedi la cronologia degli aggiornamenti software, lo stato di salute della batteria e, se possibile, fai un test di ricarica e una prova su strada per valutare le transizioni del sistema ibrido.