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La Opel Rocks‑E (prima generazione) mostra alcuni problemi ricorrenti, soprattutto legati alla ricarica, all’elettronica e alla qualità percepita dei componenti. Chi la sta valutando dovrebbe sapere che la batteria ha capacità ridotta e che possono verificarsi malfunzionamenti nel circuito di ricarica. Inoltre il cavo è fisso e la potenza di carica è molto bassa, il che limita l’uso pratico. Insomma: è un quadriciclo che conviene guardare con attenzione, non solo per l’autonomia, ma anche per eventuali grane alla ricarica e all’elettronica.
In forum e thread di utenti sono emerse segnalazioni sporadiche relative a difetti di cablaggio o errori di assemblaggio che impedivano fisicamente la ricarica (ad esempio cablaggio interno montato in modo errato). Queste sono descritte come situazioni isolate da singoli proprietari che hanno dovuto far verificare l'impianto in concessionaria; restano quindi eventi rari ma documentati e rilevanti perche bloccanti per l'uso quotidiano.
La RocksE utilizza un cavo di ricarica fisso e una batteria di piccola capacita; su vetture gemelle (Citroen AMI) e documentata una corrente di carica molto bassa (ordine di 1,7-1,8 kW su alcune versioni) e la necessita di adattatori per colonnine pubbliche. Questo comporta ricariche lente e in alcuni casi problemi di compatibilita con prese/adattatori usati in Italia. L'operativita limitata del sistema di ricarica (cavo fisso, adattatori specifici) puo complicare l'uso quotidiano e l'integrazione con wallbox o postazioni pubbliche.
Sono segnalati casi in cui il veicolo smette improvvisamente di ricaricare: quando collegato la strumentazione si accende brevemente e poi la carica non parte o si interrompe. In alcuni episodi la diagnosi ha evidenziato problematiche legate all'elettronica di ricarica o al pacco batteria, costringendo gli utenti a interventi in officina e a lunghi tempi di fermo. Le segnalazioni riguardano il gruppo di microcar extrasmall del gruppo Stellantis (Citroen AMI e gemelle), modello identico nella componentistica a Opel RocksE, e indicano che il problema puo richiedere interventi specializzati per la riparazione.
Sono riportati episodi in cui, a fronte di anomalie alla ricarica o alla batteria, i proprietari hanno dovuto affrontare lunghi periodi di fermo vettura perche i riparatori locali non erano specializzati o convenzionati per intervenire su questi quadricicli elettrici. In un caso documentato il veicolo e rimasto in officina per tempi prolungati prima di essere trasferito a un centro specializzato, con notevole disagio per il proprietario. La rete assistenza non sempre risulta pronta a gestire guasti specifici di questi microveicoli.
Segnalazioni su forum internazionali indicano casi in cui durante la ricarica compare un errore acustico e il processo si interrompe; discussioni tra utenti suggeriscono che la ventola di raffreddamento del caricabatteria puo bloccarsi o sporcarsi, causando sovratemperatura e blocco della ricarica. Alcuni utenti hanno risolto temporaneamente con reset o interventi sulla ventola, ma resta un punto di attenzione operativo per il sistema di ricarica della piattaforma tecnica condivisa con la Ami/Rockse.
Sono stati segnalati casi documentati in cui l'unita di ricarica integrata si e guastata (spia errore in fase di ricarica) rendendo il veicolo incapace di ricaricarsi; in alcuni casi cio ha richiesto il trasferimento del veicolo presso officine specializzate e ha provocato lunghi tempi di fermo. Le segnalazioni provengono da utenti della piattaforma tecnica condivisa (Citroen Ami / Rockse), quindi il problema e rilevante anche per la motorizzazione 5,5 kWh. Inoltre chiusure su reti di assistenza non sempre capillari hanno aumentato i tempi di riparazione.
Proprietari hanno riportato infiltrazioni d'acqua in condizioni di pioggia intensa e umidita, oltre a problemi di tenuta delle guarnizioni su porte e parti in plastica che possono favorire ingressi d'acqua nell'abitacolo. Tali fenomeni sono stati documentati da utenti e discussi in articoli e forum italiani: l'acqua puo causare disagio, danneggiare finiture ed elettriche di bassa potenza e ridurre la sensazione di qualita percepita del veicolo. Essendo il veicolo un quadriciclo leggero con costruzione essenziale, questi aspetti sono riportati come punti critici dai proprietari.
Numerosi thread e segnalazioni riportano difficolta nella rete di assistenza (concessionarie non sempre abilitate o informate sulla riparazione del quadriciclo), consegne ritardate e tempi lunghi per riparazioni che coinvolgono batteria o sistemi di ricarica. Alcuni proprietari hanno descritto attese prolungate e trasferimenti dei veicoli a officine specializzate lontane, con impatto sulla disponibilita del mezzo e sulla soddisfazione postvendita. Questo problema operativo e ricorrente nelle discussioni di comunita di proprietari in Italia.
La piattaforma impiega un circuito di ricarica con potenza di ricarica relativamente bassa (intorno a 1,7-1,8 kW in molti casi), percio la ricarica da rete domestica e lenta e alcune wallbox o configurazioni di fotovoltaico non riescono a modulare correttamente il carico. Sono inoltre emerse segnalazioni su adattatori forniti dal costruttore che possono risultare inadeguati o poco pratici per certe norme locali, con possibili problemi di compatibilita o sicurezza nelle condizioni d'uso italiane ed europee. Questo impatta direttamente l'usabilita quotidiana della batteria da 5,5 kWh.
Sono state documentate segnalazioni di usura irregolare o eccessiva dei pneumatici, in particolare usura interna su asse posteriore dopo chilometraggi relativamente contenuti. Gli utenti attribuiscono il fenomeno a geometrie di sospensione, tarature o alla distribuzione del carico nel veicolo (posti sfalsati), con conseguente necessita di controlli e sostituzioni piu frequenti del previsto. Questo incide sui costi di gestione e sulla sicurezza di marcia in condizioni critiche.
Insomma, molti dei problemi segnalati sulla Rocks‑E derivano dal fatto che usa la stessa piattaforma di altre microcar (tipo la Citroën AMI) e da un pacco batteria di capacità ridotta: ricariche lente, incompatibilità con alcuni adattatori, guasti al caricabatterie, errori causati dal surriscaldamento della ventola, infiltrazioni d’acqua e usura precoce degli pneumatici.
Alcuni di questi sono episodi isolati e facili da risolvere; altri invece richiedono interventi specialistici e tempi di fermo più lunghi. Quindi, prima di comprare conviene controllare lo stato degli impianti di ricarica, la tenuta delle guarnizioni e la copertura della rete di assistenza, e prevedere controlli e manutenzione periodica per ridurre al minimo i possibili disagi.
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