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La Dacia Spring (restyling 2024) vuole essere un’elettrica low cost pensata soprattutto per la città, ma conviene conoscerne i limiti prima di comprarla: ci sono alcuni problemi e difetti ricorrenti. Anche se il prezzo è allettante, certe scelte tecniche e di allestimento ne riducono l’usabilità quotidiana e la versatilità nei viaggi, quindi i numeri di omologazione possono creare aspettative troppo ottimistiche rispetto a quello che si prova realmente su strada.
La Spring mantiene dimensioni molto compatte: lo spazio per i passeggeri posteriori e contenuto e il divano posteriore e pensato per due persone, non per tre. Per occupanti adulti e per viaggi prolungati l'abitabilita e il comfort risultano limitati rispetto a piccole utilitarie piu spaziose, fattore che si ripercuote sull'usabilita familiare della vettura.
La presa di ricarica anteriore, nascosta dietro una piccola copertura sotto lo stemma, e stata segnalata come scomoda da chi ricarica spesso: la posizione e il meccanismo di apertura richiedono di chinarsi e possono risultare poco pratici in parcheggi stretti o con poca luce. Si tratta di una criticita d'uso ripetuta nei primi test e nelle prime prove su strada.
La batteria di piccola capacita rende la versione 45 CV adatta soprattutto all'uso urbano; in condizioni reali l'autonomia cala sensibilmente con basse temperature e in percorsi autostradali. Test indipendenti mostrano percorrenze miste e invernali ben inferiori al dato WLTP e una percorrenza autostradale particolarmente contenuta, rendendo i viaggi a lunga distanza impegnativi senza frequenti ricariche programmate. Per questione di riscaldamento a PTC e fisiologia della batteria, l'uso del climatizzatore/preriscaldamento riduce ulteriormente la percorrenza effettiva.
La versione da 45 CV e pensata per l'uso cittadino e lo si sente: le prestazioni in accelerazione e ripresa sono limitate (lo 0-100 km/h e sull'ordine dei ~20 s), con sensazione di lentezza nei sorpassi e sulle salite prolungate. Questo la rende meno indicata per frequenti percorsi extraurbani o autostradali, dove la risposta del motore puo risultare insufficiente rispetto a vetture piu potenti.
Su molte versioni il caricatore DC veloce e disponibile solo come optional a pagamento e con potenze contenute (es. 30 kW nelle versioni precedenti), quindi la capacita di ricarica rapida puo non essere presente di serie. Di conseguenza chi non sceglie l'opzione si trova a tempi di ricarica molto lunghi su colonnine pubbliche o deve fare affidamento su wallbox/domestiche per ricariche quotidiane, riducendo la flessibilita nei viaggi piu lunghi.
Insomma: la Pring può funzionare bene se la usi soprattutto in città, ma ci sono alcuni limiti da tenere a mente — soprattutto l’autonomia reale della versione 45 CV con batteria ridotta, le limitazioni nella ricarica in corrente continua, le prestazioni meno brillanti fuori città, la presa di ricarica in una posizione scomoda e lo spazio posteriore un po’ sacrificato.
Per ridurre questi inconvenienti, conviene valutare la motorizzazione più potente, verificare al momento dell’ordine se è disponibile la ricarica rapida, pianificare con cura le soste di ricarica per i viaggi extraurbani e fare un test drive realistico con passeggeri e bagagli: così capisci davvero se la Pring risponde alle tue esigenze.
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